Capire è la
necessità intellettuale accanto all’intendimento. Gli umani preferiscono invece
credere senza capire, o per non capire. Credendo ognuno può pensare di potere
evitare l’atto, quindi anche l’adattamento.
Il vero, per
esempio, non ha necessità di essere creduto. Il vero non è reale. Il reale non
è il realismo. Quel che si racconta è vero.
Il vero come il
reale è indimostrabile. Entrambi, non necessitano della giustificazione, della
dimostrazione, dell’argomentazione. Non rispondono al principio del verisimile
o del fattibile. Né partecipano al possibilismo o al probabilismo.
Capire è una
chance e tuttavia in molti casi non solo non è accolta, ma addirittura è
evitata. Capire espone al pericolo dell’Altro. Alle rappresentazioni dell’Altro
come pericolo. L’inconscio come pericolo, in quanto indimostrabile.
Non a caso la
denominazione di “malattie nervosa” è sorta proprio sull’indimostrabilità di un
fondamento organico ai disturbi di varia natura.
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