La non
accettazione dissipa il fatalismo: nulla è e nulla sta. Ciascuna cosa avviene
qualificandosi. La nozione di esistenza non è ontologica, ma attuale. Esiste
ciò che si dice, ciò che sta nell’atto. Nulla esiste se non si dice, se non
entra nella parola.
In quanto medico, psicanalista, cifrematico, sin dalla metà degli anni '70, da quando, cioè, ho intrapreso l'itinerario e la formazione psicanalitici, l'esigenza di dare testimonianza delle acquisizioni che in essi avvenivano è risultata costitutiva. Consideravo essenziale integrare gli aspetti analitici e clinici dell'esperienza della parola originaria e della ricerca intorno alla scienza della parola, con quanto di altro accadeva nel pianeta quanto all'arte, alla cultura, alla scienza.
domenica 30 novembre 2014
Il successo dello psicofarmaco
Capire è già un pericolo, per chi sostiene l'idea di una coscienza collettiva.
Il successo dello psicofarmaco sta anche qui.
Il successo dello psicofarmaco sta anche qui.
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venerdì 28 novembre 2014
SAPERE, CREDERE, CAPIRE
Capire è la
necessità intellettuale accanto all’intendimento. Gli umani preferiscono invece
credere senza capire, o per non capire. Credendo ognuno può pensare di potere
evitare l’atto, quindi anche l’adattamento.
Il vero, per
esempio, non ha necessità di essere creduto. Il vero non è reale. Il reale non
è il realismo. Quel che si racconta è vero.
Il vero come il
reale è indimostrabile. Entrambi, non necessitano della giustificazione, della
dimostrazione, dell’argomentazione. Non rispondono al principio del verisimile
o del fattibile. Né partecipano al possibilismo o al probabilismo.
Capire è una
chance e tuttavia in molti casi non solo non è accolta, ma addirittura è
evitata. Capire espone al pericolo dell’Altro. Alle rappresentazioni dell’Altro
come pericolo. L’inconscio come pericolo, in quanto indimostrabile.
Non a caso la
denominazione di “malattie nervosa” è sorta proprio sull’indimostrabilità di un
fondamento organico ai disturbi di varia natura.
BENESSERE O SALUTE?
La mitologia del benessere
si sostiene su una mentalità in cui nella vita intesa come spazialità
ideale ontologica ci sarebbe un possibile stato di bene in cui si
tratterebbe di misurarsi continuamente per stabilire il tipo di rapporto con
l’ambiente, con la società, con il proprio corpo, con se stessi, con gli altri,
con gli animali, con il cibo, con i cattivi pensieri, con il sonno, con il sesso,
con la fiducia in se stessi e negli altri, con il riso, con la malinconia, con
la felicità, con gli amici, con i nemici, con i colleghi, con l’azienda, con il
lavoro.... e quant'altro, come se ogni cosa fosse
un’entità stabilita e conosciuta e come se si potesse attuare un principio di
padronanza per dirigere quel che accade nella direzione voluta o auspicata. E ogni cosa è pensata come nota nel suo rapporto con il bene presunto.
“So che questo mi fa bene”, “So che questo mi fa stare bene”
Questa mentalità è alla base del sostanzialismo e del mentalismo.
Due modi dell'illusionismo della padronanza.
La nozione di mente in voga in questa
mentalità è prossima all’idiozia. Un’entità inerte, idiota, che si può
ingannare, manipolare, per volgerla dal male al bene.
Un fardello che ogni umano
deve prodigarsi per salvare.
Ubicazione:
Padova, Italia
domenica 23 novembre 2014
Il benessere, il lavoro, l'impresa. L’abuso di sostanze psicoattive per il rendimento e l’efficienza
Intervengono
- FABIO BELTEMPO, segretario provinciale Unione Generale del Lavoro
- RUGGERO CHINAGLIA, medico, psichiatra, cifrematico
- STEFANO GRIGOLETTO, farmacista, assessore del Comune di Padova
- ANNA SPADAFORA, brainworker, psicanalista
Giovedì 27 novembre 2014 - ORE 20,45
SALA DEGLI ANZIANI - PALAZZO MORONI - PADOVA
L’abuso di sostanze psicoattive per il rendimento e l’efficienza
Cosa si fa quando, nel lavoro, si manifesta una diminuzione del rendimento? Cosa si fa, quando compaiono difficoltà a mantenere la concentrazione, a rispettare i tempi, o aumentano gli errori, oppure si presentano sintomi fisici collegati all’attività lavorativa, quali disturbi digestivi, del sonno o stati d’ansia?
Per lo più, ognuno non ritiene necessario capire cosa stia accadendo nella propria vita, ma vuole essere rimesso rapidamente in grado di fornire nuovamente la prestazione standard.
Il rimedio più frequente è una sostanza psicoattiva, il cui compito dovrebbe appunto essere quello di mettere l’uomo robotizzato in condizione di tornare a funzionare come prima, attenuando le sensazioni spiacevoli, il disagio e potenziando le capacità.
Ma che implicazioni ha la rinuncia a interrogarsi su quanto accade? Che effetti produce, nell’immediato e per il futuro, accettare di dipendere da una sostanza per la tranquillità della vita?
Questo incontro ha lo scopo di informare e sensibilizzare la cittadinanza intorno alle conseguenze dell’uso e dell’abuso di sostanze psicoattive, ivi comprese droghe e psicofarmaci. Accade diffusamente, in ambiti, età, circostanze differenti, che sempre più avvenga il ricorso a sostanze che si crede possano sostituirsi a ciò che è necessario fare per attuare il progetto e il programma di vita di ciascuno, senza cogliere con precisione come questo ricorso si frapponga alla riuscita auspicata.
Ingresso libero.
Per informazioni telefonare ai numeri - 049 656218 - 049 8759300
ruggerochinaglia@infinito.itPer lo più, ognuno non ritiene necessario capire cosa stia accadendo nella propria vita, ma vuole essere rimesso rapidamente in grado di fornire nuovamente la prestazione standard.
Il rimedio più frequente è una sostanza psicoattiva, il cui compito dovrebbe appunto essere quello di mettere l’uomo robotizzato in condizione di tornare a funzionare come prima, attenuando le sensazioni spiacevoli, il disagio e potenziando le capacità.
Ma che implicazioni ha la rinuncia a interrogarsi su quanto accade? Che effetti produce, nell’immediato e per il futuro, accettare di dipendere da una sostanza per la tranquillità della vita?
Questo incontro ha lo scopo di informare e sensibilizzare la cittadinanza intorno alle conseguenze dell’uso e dell’abuso di sostanze psicoattive, ivi comprese droghe e psicofarmaci. Accade diffusamente, in ambiti, età, circostanze differenti, che sempre più avvenga il ricorso a sostanze che si crede possano sostituirsi a ciò che è necessario fare per attuare il progetto e il programma di vita di ciascuno, senza cogliere con precisione come questo ricorso si frapponga alla riuscita auspicata.
Ingresso libero.
Per informazioni telefonare ai numeri - 049 656218 - 049 8759300
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mercoledì 12 novembre 2014
Il pericolo chiamato inconscio
Giovedì 13 novembre 2014, alle ore 20,45, nella Sala “Ai caduti di Nassiriya” del Quartiere Centro, in Piazza Capitaniato 1, sotto il volto dell’orologio, a Padova, il dott. Ruggero Chinaglia tiene la conferenza dal titolo
Il pericolo chiamato inconscio.
Dove si affronta la questione del ragionare senza paura.
Forse l'immane quantità di psicofarmaci consumata con formidabile faciloneria dipende proprio da questo?
L'incontro si svolge nella serie LE RELAZIONI, LE IDEE, GLI STRUMENTI DELLA VITA, nel dispositivo di insegnamento e formazione intellettuale, "Occasioni di parola", promosso e organizzato organizzato dall’“Associazione cifrematica di Padova”, con il Patrocinio del Comune di Padova.
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ragionare senza paura,
Ruggero Chinaglia
Ubicazione:
Piazza Capitaniato, 1, 35139 Padova PD, Italia
mercoledì 5 novembre 2014
LE RELAZIONI, LE IDEE, GLI STRUMENTI DELLA VITA
giovedì 6 - 13 - 20 NOVEMBRE 2014 - ore 20.46
alle ore 20,45, nella Sala "Ai caduti di Nassiriya", in Piazza
Capitaniato 1, a Padova
Il successo
Scrivere a ruggerochinaglia@infinito.it Oppure telefonare ai numeri - 049 656218 - 049 8759300
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LE IDEE,
LE RELAZIONI,
occasioni di parola,
Sala Caduti di Nassiriya
Ubicazione:
Piazza Capitaniato, 35139 Padova PD, Italia
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